Le tecniche

Con questa tecnica vengono posizionati dai 4 ai 6 impianti con carico
immediato per ricreare una dentatura completa (superiore e/o inferiore)
nelle arcate nei pazienti che sono edentuli


La tecnica sfrutta zone della mandibola/mascella dove l’osso non si riassorbe, per cui senza ricorrere al trapianto d’osso è possibile posizionare impianti e protesi fissa nello stesso giorno.


La tecnica è mininvasiva e per questo sopra
indicate possono sottoporsi all’intervento anche pazienti che in
precedenza erano esclusi dall’implantologia tradizionale per
inadeguatezza di volume e spessore delle creste ossee.

Questa metodologia grazie alla guida del computer permette di ricreare
la dentatura del paziente in 3D e di guidare le varie fasi
dell’intervento. L’intervento viene programmato anche con l’utilizzo di macchinari sofisticati e all’avanguardia come Tac e Denta-Scan dando:

-una diagnosi approfondita

-pianificazione virtuale dell’intervento

-tempi di trattamento ridotti

-diminuzione dei margini d’errore.


Una tecnica minimamente invasiva e delicata che
permette di guidare l’intervento implantologico con precisione, rendendo
possibile la riabilitazione in quasi tutte le situazioni cliniche,
anche con gravi atrofie delle ossa mascellari dove l’implantologia
tradizionale non si era dimostrata efficacie.


Non si fanno incisioni e quindi non si fa uso del bisturi con conseguente ridottissimo sanguinamento.

E’ una tecnica di intervento che serve ad aumentare il volume dell’osso.


Si può utlizzare :

- osso autologo (ricavato dal paziente stesso)

- osso omologo (ricavato da dei donatori)

- materiali eterologhi biompatibili (bioceramiche osso bovino)


In base al quadro clinico del paziente si sceglie con quale tipo di osso intervenire.

La grande innovazione permette di unire l’osso autologo/eterologo da
posizionare con una membrana ricca di gel piastrinico, ricavata dal
sangue del paziente stesso: il PRGF.


PRGF significa fattori di crescita arricchitidelle piastrine.
Attraverso un prelievo di sangue in ambulatorio e un apposito
macchinario viene ricavata una membrana ricca di fattori di crescita che
verrà posizionata nella zona del riassorbimento osseo stimolando le
cellule alla rigenerazione, colmando così il difetto osseo presente.


Essendo ottenuta dal paziente stesso la
tecnica del PRGF non presenta possibilità di rigetto, favorisce una
guarigione più veloce e con meno dolore nel post operatorio.
Associando il PRGF agli interventi implantologici nei casi di grandi
riassorbimenti ossei si sfruttano le caratteristiche naturali di
guarigione e rigenerazione ossea appartenenti a ciascun paziente
ottenendo osso sano e di buon spessore, senza dover ricorrere ad un
innesto osseo.